sabato 3 dicembre 2011

Racconti

Un maestro Zen, Ryokan, viveva in una capanna ai piedi di una montagna in modo molto semplice.
Una sera un ladro entrò nella capanna per scoprire che non c'era nulla da rubare.
Al suo ritorno Ryokan lo colse sul fatto. "E' probabile che tu sia venuto da lontano per farmi visita e non dovresti andare via a mani vuote. Ti prego, come dono accetta i miei vestiti."
Il ladro rimase sbalordito; prese i vestiti e scappò.
Ryokan si mise seduto nudo, a osservare la luna. "Pover'uomo", pensò, "avrei voluto potergli dare questa splendida luna".


 
In Giappone, nei tempi antichi, si usavano delle lanterne di carta e bambù con le candele dentro.
Una sera, a un cieco che era andato a trovare un amico, fu offerta una lanterna da portare con sé a casa.
"Non ho bisogno di una lanterna", disse, "buio o luce per me sono la stessa cosa."
Rispose l'amico: "Lo so che non hai bisogno di una lanterna per trovare la strada, ma se non ce l'hai qualcuno potrebbe venirti addosso. E' meglio che tu la prenda."
Il cieco partì con la lanterna, ma poco dopo qualcuno gli andò dritto addosso.
"Guarda dove vai, non vedi questa lanterna?" disse allo straniero.
 "La tua candela si è spenta, fratello" rispose.

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