domenica 18 dicembre 2011

La viola mammola

E' una pianticella con foglie cuoriformi e profumati fiorellini.
Simbolo dell'amore romantico, dell'umiltà e della modestia.
Un mazzetto fu donato da Giuseppina Beauharnais a Napoleone durante il loro primo incontro e diventato imperatore ne fece il simbolo del suo partito.
Già i greci ne estraevano il profumo, i romani credevano che il profumo impedisse le ubriacature durante i banchetti e i medici della scuola salernitana prescrivevano le viole contro i postumi degli eccessi d'alcol. Lo sciroppo di violetta vanta infatti origini che risalgono al XVI secolo e ancora oggi viene usato.
Secondo una leggenda le violette sarebbero nate dalle lacrime di Adamo disperato dopo la cacciata dall'Eden.
I fiori possono essere seccati all'ombra, conservati in vasi di vetro e utilizzati come infuso per le affezioni delle vie respiratorie.
Il decotto, per uso esterno, serve per gargarismi, dermatiti, contusioni, ragadi al seno e scottature.
L'olio diluito per applicazioni serve come depuratore della pelle, per le dermatiti, l'acne, gli eczemi. Usato per massaggi stimola la circolazione sanguigna, allevia i reumatismi, è tonico, rilassante e rende la mente lucida.
E' un'essenza prettamente femminile, ma gradita anche agli uomini se mescolata con olio di basilico e erba moscatella.
I fiori si possono mangiare in insalata o canditi.

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