Nel linguaggio dei fiori è simbolo della purezza di animo e di intenti.
Fin dall'antichità venne considerata una pianta sacra.
Fin dall'antichità venne considerata una pianta sacra.
Secondo gli egizi nacque dalle lacrime di Iside.
I romani la usavano per cingere il capo degli ambasciatori e nelle cerimonie religiose; il primo dell'anno si scambiavano mazzetti di verbena in segno di buon auspicio.
Per i greci era in grado di alleviare le pene d'amore.
In Inghilterra, nel Medioevo, la consideravano benedetta peché ritenevano fosse stata impiegata per bloccare il sangue delle ferite di Gesù.
I sacerdoti dei druidi lavavano gli altari con infusi di verbena.
Tutti comunque concordavano nel ritenerla una panacea.
Nel XVI secolo veniva utilizzata per curare l'itterizia, la peste, il mal di denti e di cuore e per facilitare il parto (questa proprietà è stata confermata da studi attuali).
Ha proprietà antinevralgiche e antinfiammatorie.
L'infuso è un buon diuretico e digestivo.
Un cataplasma fatto con foglie fresche serve per la cellulite, le contusioni, per alleviare dolori muscolari e reumatici, in particolare per le cefalee e le nevralgie del trigemino.
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