I romani utilizzavano i rami per intrecciare canestri e come i greci per placare gli ardori femminili.
L'uso principale era comunque contro la febbre e le malattie reumatiche.
In passato si pensava che se di notte ci si aggirava vicino a un salice si rischiava di essere rincorsi dalla pianta.
Le sue proprietà sono: sedativo, antinevralgico e febbrifugo.
La corteccia contiene acido salicilico, uno dei componenti principali di analgesici come l'aspirina.
L'infuso di foglie e amenti è sedativo, per gli stati di insonnia, l'ansia e l'angoscia.
Un decotto fatto con una maggiore quantità di corteccia lo si utilizza per fare bagni rilassanti e per alleviare i dolori reumatici.
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