mercoledì 14 dicembre 2011

La genziana

Il genere Gentiana comprende oltre 400 specie.
La Gentiana lutea (genziana maggiore o gialla), è conosciuta sin dai tempi di Teofrasto e il suo nome deriverebbe da Genzio, l'ultimo sovrano degli Illiri, sconfitto dai romani nel 167 a.C., che per primo individuò le proprietà medicamentose della radice della genziana maggiore.
Sia Plinio sia Dioscoride la consigliavano per i disturbi di stomaco e del fegato e contro i morsi dei serpenti: è proprio per queste virtù che venne usata durante tutto il Medioevo.
Le varietà Gentiana clusii, diffusa nelle Alpi e quella kochiana, diffusa negli Appennini meridionali, vengono dette entrambe genzianella. Queste piante basse, a fiore singolo di colore viola intenso, vengono utilizzate per le stesse proprietà di quella maggiore.
Vengono da sempre usate nella preparazione di liquori digestivi e aperitivi e in particolare, prima della diffusione del chinino, per combattere le febbri di varia natura.
Nel linguaggio dei fiori le genziana maggiore rappresenta il disprezzo del donatore per il destinatario del dono.
Il significato della genziana è la determinazione: infatti cresce in montagna, in mezzo alle rocce, resistendo a temperature rigide ed alle intemperie.
Le preparazioni a base di genziana e di genzianella sono molto amare e per questo in grado di aumentare le secrezioni gastrica e salivare che, quando sono insufficienti, provocano diversi disturbi (cefalee, sonnolenza, fermentazioni intestinali).
L'applicazione esterna di tintura di radice diluita in acqua, combatte la pelle grassa.

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