Come testimonia un testo egizio di farmacologia, il papiro di Ebers, l'uso è antichissimo.
I greci la consideravano un pianta terapeutica in grado di guarire l'epilessia.
I gladiatori usavano cospargersi con l'olio essenziale; veniva aggiunto anche al loro pasto perché credevano che aumentasse la loro forza fisica.
Nel Medioevo venne usato come carminativo e digestivo.
Santa Ildegarda lo consigliava per far fermare il sangue dal naso.
In antichità veniva appeso in casa perché gli si attribuiva il potere di conciliare il sonno.
In cucina viene usato come condimento per il pesce, i formaggi freschi, i pomodori e le patate.
Viene molto utilizzato in Scandinavia e Germania per insaporire il pesce e in particolare il salmone e i cetriolini conservati.
L'infuso di aneto si può prendere dopo i pasti per aiutare la digestione e calmare gli spasmi intestinali, soprattutto in presenza di aria e per il singhiozzo.
L'olio essenziale si può bruciare nel bruciaessenze miscelato ad esempio con olio di menta o olio di agrumi.
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