giovedì 10 novembre 2011

La melissa

Denominata anche "erba limoncina" perché sfregandola si sente un gradevole profumo di limone.
Da oltre duemila anni viene coltivata per vari scopi, tra cui attirare le api, al fine di garantire un abbondante raccolto di miele.
I romani e i greci attribuivano alla melissa la capacità, confermata tutt'ora, di allontanare la malinconia.
Paracelso la chiamò "elisir di lunga vita"; pare che un principe del Duecento divenne ultracentenario grazie agli infusi.
La sua notorietà è anche data dalla celeberrima Acqua dei carmelitani, usata nel Seicento e nel Settecento per curare ogni malattia, dall'apoplessia alla letargia, dall'assenza di mestruazioni alle coliche.
Ancora oggi viene utilizzata per eliminare l'ansia e la tensione e come tonico della pelle.
L'infuso stimola la mente senza eccitarla, è digestivo, carminativo, allevia la tristezza.
Il decotto di foglie o l'essenza vengono usati per bagni  rilassanti e calmanti in quanto placano i disturbi nervosi, gli spasmi, i dolori articolari, reumatici e mestruali.
L'olio diluito serve anche per problemi cutanei come ad esempio eczemi, punture di insetti, infiammazioni. Risulta utile anche per allontanare gli insetti. C'è da fare attenzione all'acquisto perché viene spesso adulterato.
La melissa viene utilizzata anche in cucina: in una bevanda fredda, nel vino bianco, nelle macedonie, nelle insalate e nelle minestre.

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