lunedì 21 novembre 2011

La calendula

Viene anche chiamata fiorrancio perchè simile a una grande margherita dai petali di colore arancio vivo.
Vengono attribuiti due significati al nome: primo giorno del mese, perché nella maggior parte dell’anno questa pianta fiorisce il primo giorno del mese o calendario, perché aprendosi con la luce del sole e chiudendosi con l’oscurità, segue il ritmo della giornata.
Secondo i greci sarebbe nata dalle lacrime di Afrodite afflitta per la morte di Adone. Forse per questo motivo in antichità veniva considerata come confortatrice dello spirito.
Un tempo si riteneva potesse allontanare le influenze maligne.
Fin dai tempi dei romani i petali venivano utilizzati come sostituto dello zafferano: hanno un sapore aromatico e leggermente amaro.
Nel 1100 si ha la prima citazione del suo uso erboristico.
Nel 1600 con i petali si preparava una gelatina per coprire la carne.
L'infuso è un buon rimedio per regolare il ciclo mestruale e per alleviarne i dolori.
Il bagno con il decotto è decongestionante e idratante.
L'uso esterno riguarda principalmente i problemi della pelle: arrossamenti, acne, geloni, verruche, ulcere varicose.
L'olio non è particolarmente profumato; diluito rappresenta una panacea per la cura della pelle: infiammazioni, ustioni, vene varicose, tagli, ragadi del capezzolo, funghi...
I petali si possono consumare in alcune salse, in insalata, o aggiunti prima di versare il brodo, per un risotto.


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