giovedì 17 novembre 2011

Il biancospino

Il significato nel linguaggio dei fiori è speranza e buona fortuna.
Fin dall'antichità era considerato l'albero di maggio.
I romani lo dedicarono a Maia, dea del mese di maggio e della castità. Gli attribuirono anche il potere di allontanare gli spiriti del male e per questo motivo veniva scelto nei matrimoni e come simbolo di protezione per i neonati.
La tradizione cristiana si rifece a quella pagana e lo dedicò alla Vergine: i fiori bianchi simboleggiano la purezza e gli stami rossi il sangue di Gesù sul cui capo si trovava una corona di rametti di biancospino.
Nel XIII secolo ne viene attestato l'uso terapeutico. Veniva usato come tonico e per curare la gotta.
Nell'Ottocento si scoprirono invece le sue proprietà sedative.
Si diceva che chi aveva un biancospino in giardino era baciato dalla fortuna, purché non lo portasse in casa.
Le bacche rosse sono state nutrimento per l'uomo fin dalla sua esistenza. Molte preparazioni farmaceutiche sono a base di biancospino.
I fiori posseggono le proprietà più importanti perché abbassano la pressione, regolano il battito cardiaco e la pulsazione sanguigna; sono sedativi: è indicato quindi anche per l'insonnia, lo stress, l'angoscia.
In fitoterapia si usano anche la corteccia (per la febbre) e le foglie e i frutti (astringenti).

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