Simbolo di gloria, potenza e vittoria, è una pianta tipicamente mediterranea, coltivata sin dall'antichità: ne parla Plauto nel 200 a.C.
Per i greci era sacro ad Apollo. Narra Ovidio, nelle Metamorfosi, che il dio si innamorò della ninfa Dafne, senza essere ricambiato. La ninfa, per sfuggirgli, invocò l'aiuto del padre e fu da questi trasformata in alloro. Apollo deluso decise che da quel momento quella pianta sarebbe stata a lui sacra. Dato che egli era considerato l'ispiratore della poesia, l'alloro cinse da allora il capo dei grandi poeti.
In antichità veniva considerata la pianta della metamorfosi e dell'illuminazione.
I contadini romani credevano propiziasse l'abbondanza del raccolto, aiutasse a far maturare il grano e donasse benessere.
Si riteneva che bruciarlo durante i temporali proteggesse dai fulmini.
L'infuso è indicato per i disturbi digestivi e i gonfiori intestinali. Il decotto serve per bagni e pediluvi stimolanti e deodoranti e data la proprietà antisettica si possono fare sciacqui se ci sono infezioni del cavo orale.
Un sottile strato di olio cosparso sul pelo degli animali tiene lontane le mosche e può essere d'aiuto a lenire i dolori aritcolari.
Si possono mettere dei rametti di alloro negli armadi contro le tarme.
Nessun commento:
Posta un commento