sabato 29 ottobre 2011

La lavanda

Il significato nel linguaggio dei fiori è diffidenza.
La spiga è considerata un amuleto contro le disgrazie e i demoni e si dice che sia anche un talismano per portare prosperità e fecondità.
E' dall'antichità che si conoscono le proprietà della lavanda.
I romani mettevano i suoi fiori nel bagno per renderlo profumato e per sfruttarne l'effetto antisettico, rilassante, sedativo, cicatrizzante.
Nel Seicento i ladri francesi saccheggiavano le case degli appestati senza ammalarsi: il loro segreto era un aceto (da allora denominato "dei quattro ladri"), composto da lavanda, rosmarino, timo e altre erbe.
La scuole salernitana la usava per curare le paralisi.
Santa Ildegarda consigliava la lavanda per il fegato, i polmoni e per "una conoscenza pura e un puro intelletto".
Nel Medioevo e fino al 1700 si cospargevano e si strofinavano i pavimenti utilizzandola come disinfettante e si utilizzava  per la preparazione dei pot-pourri per profumare la casa.
La varietà più nota è un ibrido (detto lavandina); quella vera ha i fiori blu-violetti, dal portamento cespuglioso e irregolare e ha le maggiori proprietà.
L'infuso viene utilizzato per fare degli sciacqui per l'afta.
L'olio essenziale, raro e costoso si può utilizzare diluito per massaggi sui muscoli contratti, frizionando le tempie per il mal di testa, sui foruncoli e le punture di insetti allevia il prurito. Per eliminare le verruche si può spennellare un po' di essenza pura.
Per sapere se l'olio è puro basta versarne qualche goccia in un po' d'acqua: se si forma lattescenza vuol dire che è adulterato.
Con l'essenza del fiore si ricavano delicati saponi, acqua di Colonia e altri prodotti per l'igiene personale.
Gli incensi vengono usati per purificare gli ambienti.
I fiori secchi si possono mettere in sacchetti per profumare gli armadi e i cassetti; inoltre ha la capacità di tenere lontane le tarme.


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