giovedì 27 ottobre 2011

La malva

Nel linguaggio dei fiori è il simbolo della forza della giovane madre.
Nota sia perché largamente usata nella medicina popolare (le foglie venivano applicate sui denti), sia per il colore.
Molto apprezzata sin dall'antichità, Catone e Cicerone la consumavano in gran quantità e Marziale la utilizzava per dissipare i fumi dei bagordi.
Nel Duecento si usava per verificare la verginità di una fanciulla, facendo versare l'urina sulle foglie che non dovevano seccare.
Nel Rinascimento venne considerata guaritrice di ogni male.
L'infuso di fiori e foglie può servire per curare le infiammazioni delle vie respiratorie e dell'intestino, per applicazioni sulla pelle irritata in caso anche di prurito e di foruncoli. I gargarismi e gli sciacqui si usano per le infiammazioni alla gola, delle gengive, per il mal di denti.
Da utilizzare anche in cucina: prepara ad esempio una zuppa di carote e cipolle alle quali aggiungerai una manciata di fiori e foglie, poi da passare al frullatore.

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